Freedom.

12.11.24

L'Evoluzione dell'Intelligenza Artificiale: Dalla sconfitta di Kasparov a un futuro sempre più intelligente

L'intelligenza artificiale (IA) ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, evolvendo da un concetto teorico a una realtà capace di influenzare profondamente la nostra vita quotidiana. Seppur oggi siamo testimoni di macchine in grado di compiere operazioni straordinarie, non sempre è stato così. La storia recente dell'IA è costellata di trionfi, ma anche di dubbi e sfide. 

Un episodio particolarmente significativo che segna un punto di svolta nel nostro rapporto con le macchine è la celebre sfida tra Garry Kasparov, il campione mondiale di scacchi, e Deep Blue, il supercomputer sviluppato da IBM. Quel momento ha rappresentato un punto di rottura, ma anche una lezione importante sulla crescita e le possibilità future dell'intelligenza artificiale.

La Sfida Storica: Kasparov contro Deep Blue

Era il 1997 quando il mondo assisteva a un evento che avrebbe segnato un'epoca. Garry Kasparov, considerato uno dei più grandi giocatori di scacchi di tutti i tempi, affrontò Deep Blue, un supercomputer progettato specificamente per giocare a scacchi. La macchina di IBM, dotata di capacità di calcolo straordinarie per l'epoca, riuscì a battere Kasparov in una partita storica, concludendo il match con una vittoria per 3-2.

Molti si ricordano la reazione di Kasparov, che rimase sconvolto dalla sconfitta, ma anche dalla sorprendente capacità del computer di prendere decisioni strategiche avanzate. In seguito alla sconfitta, il campione russo dichiarò che non avrebbe mai pensato che i computer potessero arrivare a superare l'intelligenza umana. Era convinto che, nonostante i progressi tecnologici, l'intelligenza artificiale non sarebbe mai riuscita a replicare le complessità della mente umana, soprattutto in campi dove intuizione, esperienza e creatività erano essenziali.

Quella dichiarazione di Kasparov, che affermava che i computer non avrebbero mai superato l'uomo, rispecchiava una visione comune dell'epoca: l'intelligenza umana era ritenuta unica e insostituibile. Tuttavia, nel corso degli anni, le cose sono cambiate. Quella che era vista come una "linea rossa" per l'IA, un limite invalicabile, è stata progressivamente superata.

L'Intelligenza Artificiale di Oggi

Da quella storica sfida, l'intelligenza artificiale ha fatto enormi progressi. Negli anni successivi, i ricercatori hanno sviluppato sistemi sempre più sofisticati in grado di eseguire compiti che un tempo sembravano esclusivamente umani. Le tecnologie di apprendimento automatico (machine learning) e apprendimento profondo (deep learning) hanno rivoluzionato il panorama, permettendo ai computer di apprendere e migliorare autonomamente attraverso l'analisi di grandi quantità di dati.

Nel campo degli scacchi, ad esempio, non solo Deep Blue è stato superato, ma oggi esistono programmi come Stockfish e AlphaZero che non solo battono i campioni umani, ma lo fanno con una rapidità e precisione che superano le capacità di calcolo umane. AlphaZero, sviluppato da DeepMind di Google, è riuscito a insegnarsi autonomamente a giocare a scacchi in poche ore, dimostrando un livello di versatilità e adattamento che non sarebbe stato immaginabile solo un decennio fa. 

Tuttavia, l'IA non si è limitata a dominare i giochi da tavolo. Le sue applicazioni si sono estese a settori come la medicina, l'automotive, la finanza, la produzione industriale, la gestione delle risorse energetiche e persino la creazione artistica. Algoritmi intelligenti sono in grado di diagnosticare malattie con maggiore accuratezza dei medici umani, ottimizzare catene di approvvigionamento, e persino comporre musica o creare opere d'arte, spesso in modo indistinguibile dai lavori realizzati dagli esseri umani.

Le Sfide e le Preoccupazioni per il Futuro

Nonostante i progressi straordinari, l'intelligenza artificiale continua a suscitare interrogativi. A un livello pratico, ci si preoccupa degli impatti sull'occupazione e sulla privacy: molte professioni tradizionali potrebbero essere sostituite da macchine, con effetti sociali ed economici di vasta portata. A livello etico, c'è il timore che i sistemi di IA possano essere utilizzati per scopi distorti, come la sorveglianza invasiva o la manipolazione delle informazioni.

Alcuni esperti temono anche che, sebbene oggi le IA siano ancora sotto il controllo umano, in futuro potremmo trovarci di fronte a sistemi così complessi da risultare impenetrabili e difficili da governare. La crescente autonomia dei sistemi intelligenti, infatti, solleva interrogativi sull'affidabilità e sulla responsabilità, specialmente in ambiti come l'intelligenza militare o le decisioni autonome nelle autovetture.

Tuttavia, molti vedono in queste sfide un'opportunità di sviluppo e regolamentazione. Esistono infatti iniziative per garantire che l'IA venga sviluppata e utilizzata in modo etico, responsabile e trasparente. La discussione sul futuro dell'IA è aperta e coinvolge governi, aziende, ricercatori e cittadini, tutti chiamati a contribuire alla creazione di un ecosistema in cui l'intelligenza artificiale possa coesistere con l'umanità, potenziandola piuttosto che minacciarla.

Conclusioni: L'Uomo e la Macchina

Guardando al futuro, la previsione di Kasparov sembra ormai obsoleta. Sebbene l'intelligenza artificiale non abbia ancora raggiunto la complessità e la profondità dell'intelligenza umana in tutti i suoi aspetti (come la coscienza, l'emotività e la creatività in senso stretto), i progressi compiuti sono innegabili. Le macchine non solo sono riuscite a superare gli esseri umani in compiti altamente specializzati, come il gioco degli scacchi, ma hanno anche dimostrato di essere in grado di risolvere problemi complessi e di adattarsi in modo dinamico a nuove situazioni.

L'intelligenza artificiale non rappresenta quindi una sfida alla supremazia dell'uomo, ma piuttosto una risorsa potente che, se utilizzata correttamente, può amplificare le nostre capacità cognitive, ottimizzare processi e migliorare la qualità della vita. Se in futuro le macchine dovessero raggiungere capacità decisionali autonome ancora più avanzate, spetterà a noi determinare come integrarle in modo etico e produttivo all'interno della società.

L'intelligenza artificiale non è tanto una battaglia da vincere contro le macchine, quanto un'opportunità da sfruttare insieme a esse, per un futuro in cui la collaborazione tra uomo e tecnologia possa portare a nuovi traguardi.

24.5.18

E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce

Però, viviamo in una bella epoca.
Dopo secoli di evoluzione culturale e intellettuale, oggi non conta più essere ma solo apparire. 
Sempre più donne ricorrono alla chirurgia estetica per avvicinarsi il più possibile al canone di bellezza che i media ci hanno inculcato negli ultimi decenni (canone che artificialmente è diventato il nostro) finendo per rovinare il loro fascino naturale e sembrare solo dei gommoni deformi.
Sempre più uomini e donne utilizzano i social network per mettersi in mostra, esibendosi di fronte a tutti in posizioni provocanti e al contempo oscene, abbinando le proprie foto a vuote citazioni filosofiche che nulla hanno a che fare con le suddette, per dimostrare di avere il cervello che sognano.
Oggi non c'è più neanche il gusto di scoprire perché è già tutto scoperto.
Si seleziona la persona da contattare come se fosse un prodotto, prodotto che ci appare per come si mostra ma come sicuramente non è.
Si usano gli hashtag (almeno da quello che ho capito) per essere più visibili, per potersi mettere in contatto con persone con cui altrimenti probabilmente mai avremmo a che fare, attraverso quelle #parole #percuilagente #scriveduecazzate #normalmente #etuttoilresto #così.
Si fa tutto questo per accumulare like, piccoli bit di informazioni che non servono a nient'altro che a pompare il proprio ego, che ci fanno pensare che ci siano tante persone interessate a noi lì fuori e che tristemente ci fanno credere che chiunque sia perfettamente sostituibile con qualcun altro.
Si fa tutto questo per sentirsi meno soli mentre ciò che abbiamo intorno diventa una foto sfocata.
Ci sarà un qualche motivo se sempre più persone soffrono di depressione e assumono psicofarmaci, se sempre più persone arrivano persino al suicidio.
Dopo secoli di lotte sociali, oggi ci si incazza più per delle partite nelle quali i giocatori, per inseguire un pallone, vengono pagati milioni di euro mentre 8 mila bambini ogni giorno muoiono di fame.
Ci si arrabbia per delle partite di calcio mentre ci è stato tolto ogni diritto e siamo solo rimasti a guardare (le partite, ovviamente).
Dopo secoli di evoluzione letteraria, oggi i poeti non vengono più nemmeno considerati.
Dopo secoli di evoluzione artistica, oggi per fare successo basta mettere delle feci in un vasetto o accendere e spegnere una luce in una stanza vuota.
Dopo secoli di evoluzione musicale, quella che viene prodotta oggi e ascoltata in massa dai giovani non può neanche definirsi musica, per non parlare dei testi che, in linea di massima, hanno smesso da tempo di avere un senso e di insegnare qualcosa che possa essere utile per vivere al meglio la nostra vita.
Dopo secoli di evoluzione scientifica, oggi decine di migliaia di persone credono che la terra sia piatta.
Insomma, il vuoto regna sovrano in ogni campo.
Il comportamento di un singolo individuo non segue uno schema preciso, ma per la legge dei grandi numeri il comportamento della massa è statisticamente prevedibile e osservando la massa umana in questo periodo storico non si prospetta proprio un bel quadro per il futuro.
In generale "evoluzione" rimane un termine appropriato poiché sottintende semplicemente il cambiamento di un determinato sistema da uno stato ad un altro, senza specificare se il successivo sia, secondo qualche criterio, migliore o peggiore del precedente.
Parlando della società umana, nel corso della nostra intera storia, abbiamo attraversato innumerevoli momenti di crisi profonde attraverso le quali ci siamo "evoluti" in società in qualche modo migliori rispetto alle precedenti.
Quella che stiamo vivendo senza accorgercene, a mio parere, è una di quelle crisi.
Non vedo possibili vie d'uscita ma ho comunque fiducia nella capacità di rialzarsi del genere umano.
Forse ce la faremo ancora una volta. 
Forse no.
Poco importa, in fin dei conti, è proprio una bella epoca!

9.12.14

Come i pesci rossi

Dovremmo ricordare come si fa a stupirsi.
Nulla è scontato. Nulla.
Dovremmo ricordare come si fa a stupirsi:
di riuscire a leggere, di far finta di capire,
del continuo fluire dei nostri pensieri,
di poter dirigere il movimento di un nostro arto
a nostro piacimento.
Dovremmo ricordare come si fa a stupirsi:
della luce di interi universi negli occhi di una persona amata,
dei colori del cielo al mattino,
delle stelle che sembrano così lontane
e che invece, senza accorgercene, siamo noi.
Del buio in cui brancoliamo.
Dovremmo ricordare come si fa a stupirsi:
della perfezione geometrica
del moto degli astri,
del calore del sole sulla pelle,
del respiro della natura.
Dovremmo ricordare come si fa a stupirsi:
di quanto splenda il sorriso di chi ci sta a cuore,
di come riflette dentro di noi
il nostro sorriso.
Dovremmo ricordare come si fa a stupirsi
del pianto di chi, accanto a noi, come noi,
ha sofferto.
Dovremmo ricordare come si fa a stupirsi: 
di Tutto.
Della consapevolezza della fine.
Del gioco che è la vita.

Dovremmo ricordare gli occhi di quando eravamo bambini,
quando tutto esisteva
un momento e per sempre
per la prima volta.

Perché così è ancora.

Nulla è scontato.
Nulla.

Joe


Moto Naturale

Non capisco 
perché
le donne desiderino 
sempre
salvarmi 
da un abisso in cui 
voglio 
perpetuare
ad esercitare
il mio moto naturale:
cadere.
Joe

Fiesta - Jacques Prévert

E i bicchieri erano vuoti
e la bottiglia in pezzi 
E il letto spalancato 
e la porta sprangata 
E tutte le stelle di vetro 
della bellezza e della gioia 
risplendevano nella polvere 
della camera spazzata male 
Ed io ubriaco morto 
ero un fuoco di gioia 
e tu ubriaca viva 
nuda nelle mie braccia
     Et le verres étaient vides 
     et la bouteille brisée 
     Et le lit était grand ouvert 
     et la porte fermée 
     Et toutes les étoiles de verre 
     du bonheur et de la beauté 
     resplendissaient dand la poussière 
     de la chambre mal balayée 
     Et j’étais ivre mort 
     et j’étais feu de joie 
     et toi ivre vivante toute 
     nue dans mes bras