Freedom.

6.4.11

Ventuno lettere non bastano...

Solo il suono della natura accompagna il ritmico rumore del battito delle dita sulla tastiera. Ciò che si ode è solo la musica delle onde del mare che si infrangono sulla costa a qualche decina di decametri di distanza, un' armonia sacra nonchè ultramillenaria. Quando gli occhi si socchiudono in quest' atmosfera lo sguardo non può che inoltrarsi nel profondo di sè stessi.


Respirare.
 Sentire.
  Ascoltare.
   Percepire.
E solo allora, comunicare. 



Non si può che evocare immagini, per ciascuno diverse, decifrando i simboli.


Ma sole ventuno lettere per esprimire l' inesprimibile, come possono bastare? Non bastano, non bastano mai. Le parole non sono mai troppe. Questo è sicuramente un buon motivo per cui smettere di parlare ma soprattutto un buon motivo per cui cominciare ad apprezzare il silenzio (qualunque cosa questi otto caratteri vogliano dire).


Come dice sempre un mio caro amico: 
- Le chiacchiere stanno a zero!


JoE

4.4.11

Ascolta...

"Ascolta il fiume che ti parla eppure non è mai lo stesso. 
Ascolta l’onda del mare che si prende beffa della nostra alterigia. 
Ascolta crescere un albero o morire una pietra.
E smettila di pensare, almeno una volta…"
- Siddharta